FAQ mediche

Ecco un elenco compilato nel corso degli anni con le domande più comuni. L’elenco è stato compilato dai medici DAN e raccoglie consigli specifici, basati su dati di fatto, che i nostri iscritti dovrebbero considerare.

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Devo fare il Corso OWD ad un'allieva che ha una protesi in silicone al seno. Volevo sapere se ci sono controindicazioni sulla profondità (pressione) e sull'assorbimento dell'azoto da parte del silicone.
Ci sono poche notizie sulla resistenza di protesi siliconiche in immersione. Quelle che esistono si riferiscono essenzialmente alle protesi mammarie e riportano in generale notizie compatibili con la sicurezza e l'affidabilità delle stesse. Le cautele da adottare sono quelle generiche e meccaniche.

La possibilità - reale e frequente - che si formino bolle di gas inerte all'interno della protesi, non appare di rilevante importanza, in quanto il fenomeno resta limitato all'interno della protesi, non provocando danni.
Ciò si applica sia alle protesi totalmente siliconiche, che a quelle liquido-silicone.

Non si hanno notizie di interesse statistico o scientifico in merito alle iniezioni siliconiche intratissutali, anche se in linea teorica, potrebbe esserci il rischio di una produzione di bolle localizzata e secondo tempi diversi da quella del tessuto circostante.

Considerando, però, che l'iniezione è nel tessuto e che la sostanza iniettata comunica liberamente con le zone circostanti, si potrebbe supporre un libero scambio di gas ed un rischio non significativo di eventi dannosi.


Ho delle protesi mammarie. Vorrei imparare ad immergermi ma ho timore degli effetti della pressione. Ci sono degli studi a riguardo?
Sono stati testati tre tipi di protesi, con diversi materiali di riempimento: gel di silicone, soluzione salina, e combinazione di silicone e soluzione salina. Durante l’esperimento, i ricercatori hanno simulato diversi profili d’immersioni ricreative, con tempi e profondità diverse. C’è stato un aumento non significativo nella dimensione delle bolle (dall’1 al 4 %) in base alla profondità e alla durata dell’immersione, sia nelle protesi in silicone che in quelle con soluzione salina.

La tipologia di protesi con materiale di riempimento combinato (silicone e soluzione salina) ha mostrato il maggior cambiamento in volume.

La formazione di bolle nelle protesi causa un leggero aumento di volume ma non porta a nessuna conseguente lesione delle stesse o dei tessuti circostanti. Se si formano bolle gassose, queste si risolvono con il tempo.

Se è passato il giusto tempo dalla mastoplastica, si è ripresa la normale attività fisica e non c’è pericolo d’infezione, può essere possibile intraprendere l’attività subacquea.

Le protesi mammarie non costituiscono un problema per l’immersione, dal punto di vista dell’assorbimento di gas o di variazioni di dimensioni, e non costituiscono una controindicazione alla subacquea ricreativa. Sarebbe opportuno non utilizzare dei GAV con cinghie troppo strette poiché potrebbero fare pressione eccessiva sulle suture e contribuire al rischio di rottura.